Worship Service 31.03.2024

Rocco di Rubbo

Seminare per poter fare espandere il regno

E’ l’anno delle porte! E quella dell’evangelo è una delle più importanti che dobbiamo impegnarci a tenere aperta rimanendo ripieni dello Spirito Santo.

Luca 4:18 «Lo Spirito del Signore è sopra di me, perché mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato per guarire quelli che hanno il cuore rotto, per proclamare la liberazione ai prigionieri e il recupero della vista ai ciechi, per rimettere in libertà gli oppressi, 19 e per predicare l’anno accettevole del Signore».

Come Gesù anche noi dobbiamo ricercare l’unzione per aprire le porte dell’evangelo ai poveri, a coloro che hanno il cuore rotto, a chi è cieco spiritualmente e annunciare la sua Grazia.

Genesi 26:12 Isacco seminò  in quel paese e in quell’anno raccolse il centuplo; e l’Eterno lo benedisse. 13 Quest’uomo divenne grande e continuò  a crescere fino a divenire straordinariamente grande. 14 Egli venne a possedere greggi di pecore, mandrie di buoi e un gran numero di servi. Così i Filistei lo invidiarono, 15 perciò  i Filistei turarono, riempiendoli di terra, tutti i pozzi che i servi di suo padre avevano scavati, al tempo di Abrahamo suo padre. 16 Allora Abimelek disse a

Isacco: «Vattene da noi, poiché tu sei molto più potente di noi».

Chi semina, raccoglie. Questo è un principio spirituale. Non è una questione di fortuna. Isacco sapeva accedere a queste porte di benedizione, il cui segreto ci è rivelato dai primi versi del capitolo.

Genesi 26:1 Or ci fu una carestia nel paese, oltre la precedente carestia che c’era stata ai tempi di Abrahamo. Poi Isacco and  da Abimelek, re dei Filistei a Gherar. 2 Allora l’Eterno gli apparve e gli disse: «Non scendere in Egitto; rimani nel paese che io ti dir . 3 Soggiorna in questo paese e io sarò  con te e ti benedir , perché io dar  a te e alla tua discendenza tutti questi paesi, e manterrò  il giuramento che feci ad Abrahamo tuo padre, 4 e moltiplicherò  la tua discendenza come le stelle del cielo; dar  alla tua discendenza tutti questi paesi, e tutte le nazioni della terra saranno benedette nella tua discendenza, 5 perché Abrahamo ubbidì alla mia voce e osservò  i miei ordini, i miei comandamenti, i miei statuti e le mie leggi». 6 Così Isacco dimorò  in Gherar. 7 Quando la gente del luogo gli faceva domande intorno a sua moglie, egli rispondeva: «È mia sorella», perché aveva paura di dire: «È mia moglie», poiché pensava: «Gli uomini del luogo potrebbero uccidermi a motivo di Rebecca, perché ella è di bell’aspetto». 8 Quando aveva già trascorso parecchio tempo in quel luogo, ad Abimelek, re dei Filistei, capitò  di guardare dalla finestra e vide Isacco che accarezzava Rebecca sua moglie. 9 Allora Abimelek chiamò  Isacco e gli disse: «Certamente costei è tua moglie; come mai hai tu detto: “È mia sorella”?». Isacco rispose: «Perché dicevo: “Non vorrei morire a motivo di lei”». 10 Abimelek disse: «Che cos’è questo che ci hai fatto? Qualcuno del popolo avrebbe potuto facilmente coricarsi con tua moglie, e tu ci avresti tirato addosso una gran colpa». 11 Così Abimelek diede quest’ordine a tutto il popolo: «Chiunque tocca quest’uomo o sua moglie sarà senz’altro messo a morte». 12 Isacco seminò  in quel paese e in quell’anno raccolse il centuplo; e l’Eterno lo benedisse.

Isacco seminò  e raccolse il centuplo perché fu ubbidiente all’ordine dell’Eterno “dimora a Gherar e non scendere in Egitto”.

Gherar non è solo un luogo ma un’attitudine. Gherar significa dall’ebraico “ruminare” cioè meditare la parola di Dio. Ad Isacco fu detto di meditare, custodire costantemente la parola di Dio nel suo cuore e di non scendere in Egitto. L’Egitto  rappresenta il peccato, il mondo, il passato, la quotidianità, le preoccupazioni. Isacco ricevette il centuplo del suo operato, cioè quella pienezza spirituale e materiale, perché decise di non contaminarsi con “l’Egitto” ma di camminare nello Spirito.

Salmo1:1 Beato l’uomo che non cammina nel consiglio degli empi, non si ferma nella via dei peccatori e non si siede in compagnia degli schernitori, 2 ma il cui diletto è nella legge dell’Eterno, e sulla sua legge medita giorno e notte. 3 Egli sarà come un albero piantato lungo i rivi d’acqua, che dà il suo frutto nella sua stagione e le cui foglie non appassiscono; e tutto quello che fa prospererà.

La benedizione può  essere raccolta se non ci pieghiamo “all ‘Egitto” cioè se rifiutiamo ogni forma di contaminazione di carne e di spirito e meditando, studiando e dichiarando continuamente la parola di Dio. Il salmista  dice che se il cuore di un uomo dimora e si lascia trasformare dalla parola di Dio in un continuo processo di meditazione (notte e giorno), sarà un uomo che porterà frutto e prospererà.

Giovanni 15:6 Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio e si secca; poi questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e sono bruciati. 7 Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quel che volete e vi sarà fatto. 8 In questo è glorificato il Padre mio, che portiate molto frutto, e così sarete miei discepoli. 9 Come il Padre ha amato me, così io ho amato voi; dimorate nel mio amore. 10 Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore. 11 Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia dimori in voi e la vostra gioia sia piena.

Dimorare nella parola di Dio e nel suo amore è la chiave del successo di un credente. Una relazione profonda con il Padre fa si che ogni preghiera possa trovare esaudimento poiché sarai sempre allineato alla sua volontà ed esercitando la fede necessaria per portare all’esistenze cose che non esistono.

Luca 19:8  Ma Zaccheo si alzò e disse al Signore: «Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri e, se ho defraudato qualcuno di qualcosa, gli restituir  quattro volte tanto». 9 E Gesù gli disse: «Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anche costui è figlio d’Abrahamo. 10 Perché il Figlio dell’uomo è venuto a cercare e a salvare ci  che era perduto».

Marco 10:17 Ora, mentre stava per mettersi in viaggio, un tale gli corse incontro; e inginocchiatosi davanti a lui, gli chiese: «Maestro buono, cosa devo fare per ereditare la vita eterna?»

Dimorare implica avere un forte desiderio di conoscere Gesù nell’intimità al di sopra dei nostri bisogni e dei nostri progetti.

Due storie, quella di Zaccheo e del giovane ricco ci mostrano questo aspetto.

Zaccheo e il giovane ricco, appena udirono che Gesù stava per arrivare, corsero.

Volevano incontrarlo.

Entrambi ebbero la medesima attitudine ma i cuori erano diversi. Zaccheo and  incontrò  a Gesù perché aveva il desiderio di stare con Gesù, invece il giovane ricco voleva soltanto una benedizione e non riuscì a seguire Gesù. Zaccheo comprese il valore della salvezza e senza che Gesù gli chiese nulla in cambio, volle dare metà dei sui beni e restituire ci  che aveva rubato. Il giovane ricco  non ha valorizzato ci  che Gesù gli stava dando, era disinteressato alla persona di Gesù. Non lo invitò a stare assieme.

Purtroppo anche noi, iniziamo la nostra vita spirituale come Zaccheo, con grande entusiasmo e consapevolezza del valore della salvezza di Dio nella nostra vita, ma poi diventiamo abitudinari, non ci accorgiamo più di Gesù.

Anche l’episodio di Marta e Maria, mette in evidenza la differenza dell’attitudine di cuore. Maria era affamata di Gesù, la quale si pose a sedere ai suoi piedi, e ascoltava la sua parola. Marta invece era presa dalle faccende e rimproverò  Gesù perché Maria non la aiutava. Marta aveva perso l’interesse per Gesù e aveva dato priorità ad altro.

Ma Gesù rispose a Marta che sua sorella aveva scelto la parte migliore: stare con lui ed ascoltarlo.

Gesù desidera stare con te. E tu?

Stai dando valore a Gesù o hai perso l’interesse e l’entusiasmo che la Salvezza ti ha portato? Stai dando a Gesù il giusto posto nella tua vita?

Stai dando il superfluo o qualcosa  che ti costa al Signore?

Luca 7:47 Perciò  ti dico che i suoi molti peccati le sono perdonati, perché ha molto amato; ma colui al quale poco è perdonato, poco ama».

Che intimità hai con lo Spirito Santo? Riesci a vedere che i tuoi atti di giustizia sono nulli rispetto alla maestosità e santità di Dio?

Se non spendi tempo con lo Spirito Santo non potrai riconoscere e ritrovare il valore della Salvezza nella tua vita.

Ritorna al primo amore!